Rimborso fatturazione 28 giorni: il quadro generale e la decisione del Consiglio di Stato
Il 3 Luglio 2018, AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha deliberato un provvedimento volto a risarcire tutti i consumatori che sono stati coinvolti, dai propri operatori, nella fatturazione ogni 28 giorni, in particolare per i contratti di rete fissa.
Inizialmente, attraverso la delibera n. 269/18/CONS, l’Autorità aveva imposto agli operatori Tim, Vodafone, Wind Tre, e Fastweb, entro il 31 Dicembre 2018, di dover restituire in bolletta le somme di denaro illegittimamente erose.
La delibera, nel rispetto delle indicazioni del TAR del Lazio, aveva l’obiettivo di risarcire la differenza ottenuta dall’illegittima anticipazione della fattura, in favore dei consumatori che ne sono stati vittime successivamente alla data del 23 Giugno 2017 fino alla data in cui è stata ripristinata la consueta fatturazione mensile.
In seguito a questo provvedimento, le compagnie telefoniche Tim, Vodafone Italia, Wind Tre e Fastweb avevano deciso di fare ricorso presso il tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che, riunitosi il 14 Novembre 2018, aveva parzialmente accolto i ricorsi portati avanti dagli operatori interessati.
Tale sentenza del TAR del Lazio prevedeva l’annullamento delle multe a carico dei provider, confermando però la disposizione del risarcimento dovuto ai clienti.
In seguito, il Consiglio di Stato, ha sospeso la sentenza del TAR, per via degli ulteriori ricorsi presentati dagli operatori, congelando la retribuzione ai clienti nella data stabilita.
Nella giornata di ieri, 12 Luglio 2019, il Consiglio di Stato si è espresso sulla fatturazione a 28 giorni, ritenendo legittime le delibere dell’AGCOM sui rimborsi dei giorni illegittimamente erosi.