Telefonia

5G e i potenziali rischi: ARPA FVG pubblica le prime rassicuranti misurazioni

L’installazione delle prime antenne 5G in Italia ha visto, al suo seguito, il nascere di dibattiti e preoccupazioni in merito ai potenziali rischi, per la salute e per l’ambiente, della nuova tecnologia. L’ARPA FVG ha iniziato ad effettuare, dunque, le prime misurazioni in territorio friulano per verificare l’effettivo impatto elettromagnetico in tutti i punti accessibili dalla popolazione.

L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) per il Friuli-Venezia-Giulia sottolinea nel suo comunicato stampa di giorno 28 febbraio 2020 come la progettazione della nuova struttura di rete rispetti i limiti di legge e risulti compatibile con la normativa per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici.

Le misurazioni, difatti, manifestano esiti con valori molto inferiori a quello di attenzione e all’obiettivo di qualità previsto dalla legge: il campo elettrico “calcolato” non raggiunge mai i 6 V/m di soglia imposti la normativa, bensì resta compreso nel range 0,3-1 V/m.

L’immagine riporta le misurazioni effettuate nella metà di gennaio 2020, successivamente all’avvenuta attivazione dell’infrastruttura di rete, utilizzando un analizzatore di spettro delle frequenze nella banda 3.6-3.8 GHz del 5G:

Arpa 5G

Le analisi effettuate si possono dire essere state “di fondo” ovvero considerando i valori dell’influenza elettromagnetica prima e dopo l’installazione e attivazione dell’impianto 5G nell’area di interesse con modalità assolutamente cautelative disponendo già l’ARPA, infatti, di tutta la strumentazione necessaria.

Le valutazioni realizzate e inviate come previsto al Gestore e ai Comuni, considerano l’impatto massimo sia del progetto sia degli impianti già presenti nella regione. Si ricorda, inoltre, che il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità vengono imposti e valutati su luoghi con permanenza superiore alle 4 ore giornaliere, mentre la soglia di esposizione, pari a 20 V/m, 40 V/m e 60 V/m solo nelle zone effettivamente accessibili dalla popolazione e in relazione alla frequenza dell’impianto.

In accordo con i protocolli tecnici di valutazione e misura in seno all‘Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), ai quali anche l’ARPA FVG prende attivamente parte, saranno acquisite nei prossimi anni nuovi strumentazioni per facilitare e perfezionare il monitoraggio del campo elettromagnetico prodotto.

In figura, un esempio di calcolo, effettuato da ARPA FVG, del campo elettromagnetico a 1,50 m dal suolo in una stazione radiobase che sfrutta anche tecnologia 5G:

Si sottolinea, comunque, che le misurazioni attuali a fini preventivi sono solo una parte delle valutazioni che saranno attuate dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, la quale si impegna a verificare periodicamente il campo elettromagnetico, prevedendo di fatti un ovvio incremento futuro del traffico sulla rete.

Nel caso di un successivo superamento dei limiti, si procederà ad un risanamento come previsto da normativa corrente.

Via
Dday.it
Fonte
Arpa FVG

Newsgram.it

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