Calcio, Catania – Palermo: un derby più nero della storia della Sicilia
Venerdi 2 Febbraio 2007, il palcoscenico mondiale si accende in Sicilia sponda Catania. Non mi sembra vero, il tanto agognato derby Catania – Palermo, il derby da Champions League, sta per cominciare ed io mi sento un po malinconico al pensiero che forse vedendolo al calduccio dalla mia poltrona potrei perdere tanto calore e cotanto spettacolo. Mio padre mi aveva avvisato:” Pretendo che tu non vada allo stadio!” ed io guardandolo con aria divertita “tranquillo, tranquillo, solo un forte mal di denti mi ferma, se no dalla tribuna A l’avrei seguita”. Per intenderci, la tribuna A si suppone dovrebbe essere la piu sicura e quella con la visuale migliore.
Ore 18.00, la partita dell’anno per etnei e rosanero ha inizio, uno spettacolo bellissimo, la tifoseria catanese al completo, striscioni, bandiere e tanto tanto amore per questo sport, per la fantastica squadra del cuore! Unico assente? O meglio dire assenti? I tifosi del Palermo, ed in telecronaca si cominciano a fare ipotesi sul perchè di questo mancato arrivo. Il primo tempo si chiude in parità, direi giusta e chi credeva di aver fatto almeno a metà una gran bella figura agli occhi del mondo ne aveva ben donde. Nessuno scontro tra tifosi e polizia, nessuno scontro tra le tifoserie, e te credo..mancavano i rosanero. Ore 19.00, ha inizio il secondo tempo, nemmeno il tempo di batter ciglio ed il Palermo passa in vantaggio, siamo al 6′ minuto e Caracciolo mette a segno. Buona la reazione del Catania che si riversa per qualche minuto in attacco, ma è al 12′ che si verifica qualcosa di assurdo, incredibile. Una nube invade l’area di rigore rosanero, dove gli etnei si apprestano a battere un corner, sembrano i soliti fumogeni dato che proprio in questo momento stanno finalmente giungendo i tifosi palermitani proprio in quel settore. Subito si capisce che non si tratta di fumogeni e ad un certo punto sembra quasi buffo poichè tutto lo stadio comincia a lacrimare, in primis l’arbitro Farina ed i giocatori in campo. I telecronisti cercano di capire cosa sta accadendo. Vari scoppi intanto si susseguono all’esterno dello stadio e si capisce ben presto che si tratta di lacrimogeni. Ma perchè mai la polizia starà sparando cosi tanti lacrimogeni, ci si chiede? I giocatori e quanti fossero esposti al gas si mettono subito al riparo. Scene di vero panico miste all’incredulità di 20 mila persone che civilmente stavano seguendo uno spettacolo bellissimo.
Partita sospesa per 36 lunghi minuti, ma ancora non si capisce cosa stia accadendo, si cercano varie spiegazioni, ma nessuna pare essere plausibile o quantomeno razionale. Nella mia mente adesso riaffiorano cattivi presagi e inizia a trasparire un certo sentimento di stizza e reietto dinanzi a ciòche una minoranza sta combinando all’esterno dello stadio, rovinando una festa, mettendo in cattiva luce per l’ennesima volta la nostra fantastica terra. “Questi emeriti idioti, non sono tifosi, bensì teppisti, che colgono l’occasione puntualmente per sfogare la loro irrazionale follia, non importa che siano catanesi o palermitani, la cosa sicura è che l’immenso cordone di poliziotti, gente stipendiata che come tutti noi porta il pane a casa, adesso si trova a fronteggiare un esercito di pazzi scalmanati, e per cosa? Per una partita di calcio!”, questo il mio commento a caldo in seguito alle prime rivelazioni in diretta da parte dei cronisti. “Scandaloso, devono sempre farsi riconoscere, mettere nei guai chi non merita, è una cosa ingiusta. Sono davvero stufo di essere CATANESE, è quasi un fardello!” soggiunsi mettendo le mani ai capelli. Per la cronaca, la partita ricominciata dopo 36 minuti vedrà alla fine il Palermo vittorioso per 2 a 1. E per chi come me ha seguito la partita da casa, oltre alla delusione per la sospensione con annessa brutta figura per gli scontri c’era l’amarezza per una partita obiettivamente ben giocata e persa in modo rocambolesco. Tutto qui, non potevo pensare ad altro, potevo lontanamente supporre che magari ci sarebbero stati altri piccoli scontri sempre dovuti alla ordinaria follia dei 4 scemi di quartiere. Purtroppo mi sbagliavo, stamane alzandomi, solita tazza di latte, solita routine giornaliera, accendo la tv pensando a cio che riporteranno i tg di tutta Italia.
Ed è con clamore che apprendo della morte dell’ispettore Raciti, 38 anni, che lascia 2 figli e muore in modo orribile: una bomba carta gli spezza la vita e spezza quella di tutti noi metaforicamente! In seguito apprendo della serie incredibile di scontri fuori dallo stadio e del grandissimo numero di feriti; diverse lacrime di rabbia e dolore pervadono il mio volto, “Ed io che ero orgoglioso della mia città, io che ero orgoglioso di essere CATANESE? Potrò mai esserlo piu in futuro? Potranno mai pochi facinorosi farmi pensare questo? Al momento si, al momento non riesco a capire come la mente umana arrivi a tanto, soprattutto per una semplice partita di pallone. Lo stop del calcio è doveroso, dovuto, proprio per rispetto nei confronti di Raciti, della sua famiglia e delle tante buone persone che sono stufe di tutto cio!
Testi di Cirino Cristaldi