Make or Buy: outsourcing ed integrazione verticale
La filosofia delle cosiddette “catene di montaggio” abbracciata dai primi anni del XX secolo dagli stabilimenti Ford, permise la costruzione di automobili mediante l’assemblaggio di componenti standard.
Parti meccaniche, elettriche e di tappezzeria venivano opportunamente “incastrate” tra loro dagli operai, dando così luogo in tempi brevi ad una produzione automobilistica di scala industriale ottenendo un notevole risparmio sui tempi di produzione.
Nella catena di montaggio fordiana, ma anche oggi nell’industria moderna, ciascun componente candidato alla composizione del “mosaico” rappresentato dal prodotto finito, ricopre un ruolo fondamentale nella produzione ed è importante non sottovalutare la fonte di ciascun “tassello”.
Per il reperimento dei componenti o servizi le aziende si riferiscono prevalentemente a due canoni descritti ampiamente nella letteratura gestionale, spesso indicati con la famosa frase interrogativa:”Make or Buy?”
Il “Make” trae spunto dal concetto di “Integrazione Verticale”.
Sintetizzando al massimo e senza pretendere di essere esaustivi, ciò significa che l’azienda contiene al suo interno un reparto esclusivamente dedicato alla produzione di uno specifico componente che impega nella realizazione del prodotto finale. Rapportato al caso Ford, potrebbe trattarsi di un reparto dedicato alla produzione della pulsantiera del cruscotto dell’automobile.
Il “Buy” consiste nell’esternalizzare una o più fasi del processo produttivo. Ciò si traduce nella possibilità di acquistare presso un fornitore esterno il bene o il servizio che l’azienda desidera includere nel prodotto finale. Prendendo ancora una volta spunto dal caso Ford, potrebbe trattarsi di acquistare presso un fornitore esterno i pneumatici (come solitamente accade oggi nell’industria automobilistica). Questa attitudine viene spesso indicata con “Outsourcing” o esternalizzazione e sempre più aziende ricorrono a questa corrente, soprattutto quelle che operano nel settore terziario e nella pubblica amministrazione.
La domanda “Make or Buy?” che l’alta dirigenza di un’azienda si pone non ha quasi mai un’immediata e scontata risposta anzi, astraendo un po’ dallo stato dell’arte gestionale, potrebbe assumere dei connotati enigmatici degni della filosofia “Be or not to be” di Shakespeare.
Una strada da percorrere dall’area “decisionale” dell’azienda per rispondere adeguatamente ed evitare critici fallimenti, potrebbe essere quella di ricorrere ad una laboriosa attività che fa parte dello “Studio di Fattibilità”, con la quale vengono rigidamente passate in rassegna le motivazioni che potrebbero spingere verso una decisione piuttosto che all’altra.
Mirko Musumeci