Mondiali di Volley in Italia. Saremo protagonisti?
Rispolvera le tribune; controlla la quantità di atmosfere nei palloni; issa le reti, cara Italia. Regalo di centocinquanta anni di storia, 32 di pura astinenza da quello storico 1978, trampolino di lancio della pallavolo per lo stivale (benchè non fosse concesso di colpire la palla con gli arti inferiori sino al 1994). Una nazione, sei gironi, dieci stadi tra le Alpi e l’Etna, ventiquattro squadre partecipanti, settantotto gare, trecentoventidue giocatori, infinite le emozioni.
Sembra la scheda analitica di un videogioco, fatto sta che ormai per Milano e per l’Italia disputare tre mondiali in altrettanti sport diversi (canoa, pugilato e pallavolo) in un solo anno è diventato il sogno realizzato dal tricolore regalato da Napoleone. Trenta milioni di euro spesi per gustare sportivamente e storicamente il regalo volenteroso di del signor. Giuseppe Garibaldi e altri mille.
Stride cerimoniare l’apertura delle danze al teatro piccolo Stehler di Milano, predestinato dal clima troppo titubante sulla scelta di inaugurare il tutto al Castello Sforzesco. Condizioni metereologiche a parte, lo stivale, crocevia del Mediterraneo, si esibisce sottoforma delle doti di Fiorella Mannoia con il singolo “Oh che sarà” (1989) e i capolavori firmati Negrita e Mia Martini “Ho imparato a sognare”(1997) e “I treni a vapore”(1994) .
Contorno letterario affidato a Giancarlo Giannini, interprete del V canto dell’inferno de “La divina commedia” dedicato a Paolo e Francesca e alcuni passi de “L’Odissea” per riscaldare gli animi di un evento tanto famoso, quanto colmo di emozioni e sorprese. Ambizione, all’informa di “Un mondiale a nullo impatto ambientale” come affermato con soddisfazione da Carlo Salvatori presidente del Comitato Organizzatori sul palco del teatro Stehler, dove si associano anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti e il presidente della FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo) Carlo Magri, che aggiungerà: “Questo onore ha dato soddisfazione”. Sport per tutti in questo mondiale e come si augura il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Rocco Crimi: “Vincano i valori di questo meraviglioso sport”, abrogando per una frazione di secondo ogni ambizione di ciascuna nazionale, pensando a un mondiale all’insegna del rispetto e senza ulteriori palcoscenici di scorrettezza antisportiva. “Complimenti a tutti, fidati e credici Carlo Magri!” incita il presidente del CONI Gianni Petrucci presentato da Jacopo Volpi e dalla prima atleta del mondiale, pur se indirettamente, Fiona May.
A fine serata non poteva mancare il presidente del FIVB (Fédération Internationale de Volleyball, con sede a Lousanne, nel Canton Laud della Svizzera) Wei Jizhong straripante di umorismo, con il suo discorso franco-cinese pieno di vivacità e di voga, trasmette con esplicitazione la passione di uno degli sport più entusiasmanti quale la pallavolo oltre che l’incomprensione del discorso da parte dell’interprete linguistico.
Parte così il mondiale di pallavolo maschile del 2010, con l’inno della federazione internazionale di pallavolo seguito da “La marcia turca” di Mozart e “Carmina Burana” di Orff, per dare spazio a una competizione, che per il tricolore è onore, è sport, è storia!